sexta-feira, 22 de abril de 2011

Mons. Marcel Lefebvre e o Vaticano II

Mons. Lefebvre spiega agli Spiritani che per «profittare dell’opera reale del Concilio, del risultato dei suoi lavori che solo conta in definitiva, dobbiamo dedicarci allo studio dei testi con una reale devozione, cioè con un desiderio sincero di ricevere la luce che vi si trova per le nostre intelligenze e la grazia di santificazione per le nostre anime, insieme alle direttive necessarie alla nostra attività personale e pastorale» (ibid.). L’invito è a «profittare ampiamente delle grazie del Concilio e a sottometterci perfettamente alla Santa Volontà di Dio che si manifesta in tutti i documenti che ha emanato» (p. 383, corsivo mio). Questo, certamente, non è il mons. Lefebvre degli anni 1980. I problemi storiografici su quando e come il presule francese cambi il suo giudizio sui documenti del Concilio rimangono. Leggere tutto

Massimo Introvigne

In CESNUR