Anche a Zagabria c’è un gesuita che fa parlare molto di sé: è
monsignor Valentin Pozaić, vescovo ausiliare della capitale croata,
personalità combattiva che ama parlare senza mezzi termini. Un suo
recente durissimo intervento a una conferenza sull’ideologia di genere
aveva provocato una dura reazione da parte delle autorità dello Stato,
che sono arrivate quasi sul punto di farlo arrestare.
Il coraggio apostolico di mons. Pozaić si è nuovamente manifestato lo scorso primo novembre, in occasione della messa di Ognissanti, presso il più grande cimitero di Zagabria, il Mirogoj, trasmessa in diretta dal primo canale della televisione pubblica. Questa messa, e la successiva preghiera e benedizione per i defunti, viene celebrata ogni anno dall’arcivescovo cardinale Josip Bozanić; è interessante notare come, in assenza del cardinale, in viaggio pastorale negli Stati Uniti, sia stato scelto a rappresentarlo proprio monsignor. Pozaić, e non, ad esempio, uno degli altri due vescovi ausiliari, l’intellettuale Mons. Ivan Šaško o il più compassato monsignor Mijo Gorski. Alla luce di ciò che è poi avvenuto, questa è stata quindi una vera e propria investitura del vescovo gesuita da parte del vertice della Chiesa zagabrese affinché, in diretta televisiva, pronunciasse un messaggio ben preciso.
Il coraggio apostolico di mons. Pozaić si è nuovamente manifestato lo scorso primo novembre, in occasione della messa di Ognissanti, presso il più grande cimitero di Zagabria, il Mirogoj, trasmessa in diretta dal primo canale della televisione pubblica. Questa messa, e la successiva preghiera e benedizione per i defunti, viene celebrata ogni anno dall’arcivescovo cardinale Josip Bozanić; è interessante notare come, in assenza del cardinale, in viaggio pastorale negli Stati Uniti, sia stato scelto a rappresentarlo proprio monsignor. Pozaić, e non, ad esempio, uno degli altri due vescovi ausiliari, l’intellettuale Mons. Ivan Šaško o il più compassato monsignor Mijo Gorski. Alla luce di ciò che è poi avvenuto, questa è stata quindi una vera e propria investitura del vescovo gesuita da parte del vertice della Chiesa zagabrese affinché, in diretta televisiva, pronunciasse un messaggio ben preciso.
Commentando il Vangelo delle Beatitudini, mons.
Pozaić afferma che Gesù «parla delle beatitudini per gli innocenti, per
le “pecore in mezzo ai lupi”, per il mondo del bene in lotta contro il
male, per la luce in lotta contro le tenebre, per la pace nel mondo nel
quale regna il disordine». Lucifero, il primo motore della rivoluzione
del male nei cuori degli uomini e nel mondo, «rifiuta le beatitudini e
la loro benedizione, offre Babilonia, Sodoma e Gomorra, guerre e
persecuzioni, famiglie e case distrutte».
Se Dio è respinto, prosegue il vescovo ausiliare di Zagabria,
cessano di valere la legge naturale e quella di Dio; l’uomo, la
famiglia e la nazione si perdono, e di conseguenza «la menzogna prende
il posto della verità, il male diventa qualcosa di bello, il peccato è
attraente e il sacro viene deriso». L’uomo delle Beatitudini è invitato a
ricordare che «la verità diventa oggetto di commercio quando l’”alzata
di mano” in nome della democrazia diventa un rito in favore
dell’ideologia criminale del regime del momento. Al contrario, dalle
Beatitudini nasce la trasformazione della mente e del cuore, e non il
rivolgimento». Da questo rivolgimento e dalla rivoluzione culturale in
atto si hanno, come conseguenza, «rotture familiari e sociali, disprezzo
della vita umana al suo inizio e alla sua fine, il rifiuto di quella
prima benedizione biblica: “Andate e moltiplicatevi”, e invece della
cultura della vita, domina la piaga della morte».
Mons. Pozaić denuncia la sistematica distruzione legalizzata del matrimonio e della famiglia,
colonne portanti di una società sana: «Al posto di un’educazione sana,
viene imposta l’ideologia del lavaggio del cervello, l’ottundimento
della coscienza, il disprezzo dei genitori e dei loro diritti. Chi vive
le Beatitudini va incontro alla persecuzione; la cristianofobia assume
dimensioni dolorose in tutto il mondo e anche nella nostra bella Patria,
e si manifesta attraverso una rivoluzione culturale»; essa provoca «il
sovvertimento della scala dei valori, lo scombussolamento dei mezzi e
degli scopi, dei valori morali e materiali, di ciò che si può comperare e
vendere, e di ciò per cui non esiste prezzo: la persona, la coscienza e
la libertà, l’onore e la dignità».
Celebrando la festa di Tutti i Santi, afferma
Pozaić, i cristiani confermano «la bellezza e la sublimità di quella
visione primordiale e integrale dell’uomo creato maschio e femmina a
immagine di Dio, e questi due saranno una sola carne, e saranno
portatori di nuova vita, formando, attraverso il matrimonio, una
famiglia secondo il piano di Dio per il loro bene personale, per il bene
della nazione e dell’umanità, della città dell’uomo sulla terra e della
città di Dio in Cielo».
Il vescovo ausiliare di Zagabria ha poi concluso la sua omelia
ricordando che, percorrendo il cammino che porta al traguardo delle
Beatitudini, noi non siamo soli, bensì camminiamo come comunità dei
figli di Dio, come Chiesa raccolta attorno alla nostra Madre Maria,
Regina di tutti i santi, dei beati, dei martiri, dei testimoni della
fede: «La barca di Pietro, la comunità dei santi e dei redenti, è
vincitrice nelle tentazioni terrene, e anche se è segnata dalla
debolezza dei passeggeri all’interno ed è colpita da persecuzioni e
tribolazioni dall’esterno, essa naviga in sicurezza verso il porto
sicuro della salvezza, poiché al suo timone è Cristo il vincitore».
Ovviamente l’omelia ha provocato reazioni indignate
da parte dei nemici di Dio, della Chiesa e dell’uomo. Ma la novità è che
monsignor Pozaić viene attaccato prendendo a pretesto le parole di papa
Francesco. Ad esempio, il ministro dell’Istruzione Jovanović, il cui
programma di perversione dei bambini e dei giovani nelle scuole croate
può essere trovato qui, scrive sul proprio profilo Facebook: «Mons.
Pozaić ha letto almeno un libro di papa Francesco!? Dopo avere ascoltato
un’altra delle sue “omelie” sono sicuro che non l’abbia fatto», e giù
una lunga citazione per dimostrare che papa Francesco è contrario “agli
eticisti senza bontà”.
In un commento per lo Jutarnji List, anche la giornalista Jelena Lovrić contrappone il vescovo Pozaić, apostrofato come “politicamente estremista” e “demonio”, a Papa Francesco, il quale, in occasione del recente incontro con il presidente croato Josipović avrebbe «trasmesso messaggi completamente diversi, messaggi di pacificazione, comprensione e collaborazione».
In un commento per lo Jutarnji List, anche la giornalista Jelena Lovrić contrappone il vescovo Pozaić, apostrofato come “politicamente estremista” e “demonio”, a Papa Francesco, il quale, in occasione del recente incontro con il presidente croato Josipović avrebbe «trasmesso messaggi completamente diversi, messaggi di pacificazione, comprensione e collaborazione».