«Si avvicina il tempo della grande prova, e l’unico modo per
rispondere è una riforma della Chiesa attraverso la santità». Padre
Livio Fanzaga, direttore e vera anima di Radio Maria, non ha dubbi.
Guidato anche dai messaggi trasmessi dai veggenti di Medjugorje, sa
leggere in profondità questo nostro tempo così pieno di incognite, con
un mondo attraversato da una grave crisi, morale ancora prima che
economica, e una Chiesa che aspetta l’elezione del nuovo Papa tra
tensioni e divisioni.
Padre Livio, dai microfoni di Radio Maria lei insiste molto
sulla prova che aspetta il mondo e soprattutto la Chiesa. Ma quali sono i
segni che questo tempo si avvicina?
Mi sembra che i segni siano piuttosto evidenti: in una parola si potrebbe dire l’avanzata del potere delle tenebre. Non solo la grave crisi economica e finanziaria, ma la possibilità che oggi l’uomo ha di distruggere la terra su cui vive, il trionfo della religione umanitaria, la costruzione di un mondo senza Dio e quindi lo scatenarsi di un attacco furioso contro la Chiesa, la persecuzione. Se guardiamo con attenzione non possiamo non vedere come il tempo abbia preso un’accelerazione incredibile, come un masso che prende velocità staccandosi da una montagna e rotolando verso il basso.
Lei parla di un grande attacco alla Chiesa, e lo ha detto più
volte anche Benedetto XVI parlando di nemici esterni ma anche interni.
Si deve leggere questa situazione come l’approssimarsi del grande attacco di Satana alla Chiesa, “Satana sciolto dalle catene” nel linguaggio dell’Apocalisse e come afferma la Madonna a Medjugorje. L’obiettivo è distruggere la Chiesa, delegittimare i suoi pastori, e il cristianesimo in generale. Mi sembra sia evidente come la Chiesa sia sotto attacco globale, anche attraverso i media e i grandi poteri che regolano il mondo, mentre si afferma una nuova religione umanitaria, con l’uomo ridotto ad animale. E’ l’impostura anticristica di cui parla anche il catechismo della Chiesa cattolica (no. 675-676). Il tempo della prova, per la Chiesa, è il tempo della grande apostasia, e lo stiamo già vedendo.
Quali sono i segni all’interno della Chiesa?
Lo
vediamo soprattutto in uno sbriciolamento della fede, e responsabili ne
sono gli stessi sacerdoti. Maria Valtorta lo aveva previsto già nel
1943, ma anche la Madonna nell’apparizione alle Tre Fontane lo aveva
annunciato: la crisi del sacerdozio, che è ancora in atto. Non solo dopo
il Concilio hanno abbandonato il sacerdozio il 20% dei preti, ma quelli
che sono rimasti si sono in larga parte secolarizzati, hanno edulcorato
la fede, la stanno dissolvendo. La crisi del sacerdozio è crisi
intellettuale più che morale, cioè è crisi di fede. Lo vediamo in tanti
libri di teologi, biblisti, negli insegnamenti nei seminari, c’è quello
che già Paolo VI chiamava l’affermarsi di un pensiero non cattolico. Si
dissolve la fede in Gesù figlio di Dio, si nega l’inferno – se c’è è
vuoto, si dice -, addirittura si arriva a negare i miracoli, vale a dire
il soprannaturale che è l’essenza della nostra fede. La parola di
Cristo viene demolita, la Sua volontà – vedi la questione del sacerdozio
alle donne – la si vorrebbe riaggiustare secondo criteri umani. Si dice
che la Chiesa si deve aggiornare e si invocano riforme umane. Ma la
Chiesa non si deve aggiornare, è la fedeltà alla sua identità che l’ha
preservata nei secoli. Guai a noi se perdiamo la dimensione evangelica,
radicale, l’affermazione di Cristo salvatore del mondo. La tentazione da
superare è il cedimento al mondo. Cosa hanno risolto i protestanti
ammettendo le donne al sacerdozio o eliminando il celibato dei preti?
Nulla, anche dal punto di vista morale ci sono più pedofili tra i
pastori protestanti che tra i preti cattolici. Queste sono le false
riforme della Chiesa, e il mondo tifa per quelli che nella Chiesa si
mettono su questa strada.
E in questo panorama c’è la rinuncia del Papa…
E in questo panorama c’è la rinuncia del Papa…
Anche
questo è un segno del tempo che si sta preparando. Benedetto XVI è
pienamente cosciente di ciò che si prepara, ha rinunciato per dare
spazio a uno più forte fisicamente, e lo ha detto con chiarezza. Andiamo
verso tempi in cui c’è bisogno anche della forza fisica, oltre che
morale, serve un Papa guerriero, un vero soldato di Cristo. E Benedetto
XVI continuerà a seguire la battaglia con la preghiera, che è l’arma
principale, come desidera anche la Madonna.
Può spiegare meglio questo passaggio?
Può spiegare meglio questo passaggio?
L’obiettivo
della Madonna è rafforzare la fede attraverso la preghiera. Perché
dalla preghiera viene tutto, è una sorgente d’acqua che fa ricrescere
tutto: l’incontro con Dio, la scoperta dei sacramenti, la luce del
discernimento, la forza del combattimento spirituale. Fin dall’inizio
delle sue apparizioni a Medjugorje ha invitato i veggenti a dire il
Credo, prima del rosario, dopo la messa: sempre il Credo, che Lei dice
essere la preghiera più bella. La Madonna vuole riformare la vita
cristiana, bisogna che la grazia cambi i cuori, vuole la conversione, ed
ecco quindi l’importanza della confessione. Non è un caso che il
simbolo di Medjugorie siano le decine di confessionali all’aperto a cui
si accostano ogni giorno centinaia di fedeli. Anche questo peraltro
conferma quello che dicevo sulla crisi del sacerdozio: qui da noi i
confessionali sono vuoti, ma se le stesse persone qui non si confessano e
poi si sentono spinte a farlo a Medjugorje, evidentemente c’è qualcosa
che non funziona nei preti qui, non è colpa dei fedeli.
Da questa
conversione poi la Madonna desidera la pratica dei comandamenti: al
proposito, ha fatto scalpore che nell’apparizione dello scorso 25
dicembre per la prima volta la Madonna non abbia parlato: si è invece
alzato Gesù Bambino che ha ammonito “Io sono la vera pace, osservate i
miei comandamenti”. Se non abbiamo la vita di Cristo dentro di noi, non
siamo credibili.
La vera riforma che è chiesta è la santità, e del resto le grandi riforme nella Chiesa le hanno sempre fatte i santi. E tutti i fedeli sono chiamati alla santità, tutti siamo chiamati a una conversione che dura tutta la vita.
Insomma, sembra proprio che la Madonna stia preparando un piccolo esercito per la battaglia che s’avvicina.
Esatto, c’è un’incessante chiamata a diventare suoi apostoli decisi a testimoniare fino a dare la vita. Nel tempo della prova è necessario che ci sia un piccolo gregge che resiste, per dare luce agli altri, punto di riferimento per gli altri. Dio ha sempre fatto così: laddove ci sono le tenebre accende una luce, basti ricordare Massimiliano Kolbe e Edith Stein nei lager nazisti.